Risuona l’allarme abusivismo ricettivo in vista del Giubileo straordinario. E si impenna il numero di strutture ricettive non autorizzate, che si fanno pubblicità su Internet come se niente fosse, che sono sconosciute all’Amministrazione, e che non rispettano le più basilari delle norme richieste, come l’ampiezza minima delle stanze o la residenza del titolare che affitta. Sono circa 500 i nuovi abusivi titolari di bed&breakfast o affittacamere non autorizzati nati, secondo l’Osservatorio della Confesercenti, da aprile ad oggi: 497 per la precisione. Scovarli non è stato affatto difficile, è bastato guardare i nominativi di chi si fa pubblicità su Internet o su canali similari e confrontarle con le strutture, autorizzate, elencate sul sito 060608 alla voce Accoglienza/dormire e aggiornate di continuo. Un’impennata degna delle peggiori previsioni in vista del Giubileo e quindi calcolando che, senza un adeguato freno, questo numero potrebbe aumentare. Allarme condiviso da Giuseppe Roscioli, presidente di Federlaberghi Roma, che ieri ha incontrato il prefetto Franco Gabrielli per concordare «azioni sul territorio» a contrasto dell’abusivismo ricettivo. Superano così quota 5.500 le strutture abusive, secondo la Confesercenti, concentrate nella zona San Pietro-Vaticano, Aurelio, Monteverde, centro storico, contro le 7.394 autorizzate e censite dall’Amministrazione tra b&b, affittacamere, case per ferie e case vacanze. E contro il numero, assai più esiguo, degli alberghi pari a 1.040. Eppure i controlli ci sono stati, sono stati intensificati negli ultimi mesi e tutte le volte hanno portato alla luce una serie innumerevoli di irregolarità ma, evidentemente, rappresentano ancora una goccia in un oceano. «Il fenomeno è a dir poco preoccupante – commenta Claudio Cuomo, presidente del settore extra alberghiero di Confesercenti – soprattutto perché sembra incontrollabile. Da un mese c’è una nuova legge regionale sull’extralberghiero, che si spera possa dare un freno all’abusivismo, ma temo che la parte relativa ai controlli da parte delle forze dell’ordine non sia adeguata rispetto ad una problematica che investe da tempo questa città. Bene comunque che sia stata fatta la legge perché era quello che chiedevamo». Fatto sta, i dati diffusi dalla Confesercenti sono preoccupanti anche sotto un altro profilo. Lo spiega il segretario generale dell’associazione, Daniele Brocchi: «La tendenza è quella di improvvisarsi spesso imprenditori del settore senza rispettare le regole basilari della ricettività extralberghiera. Si ha la presunzione di pensare di portare avanti una attività di questo genere senza aver la minima esperienza e senza conoscere la legge, tutto a svantaggio del turista e, di conseguenza, dell’immagine della città. Per questo invitiamo chi vuole intraprendere questa attività a rivolgersi alla nostra associazione, pronti a dare tutti i consigli e i suggerimenti necessari per non diventare abusivi e quindi passibili di pesanti sanzioni».